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24 Aprile 2020Per la Giornata Mondiale della Terra vi portiamo in giro per il mondo, per conoscere mille idee ecologiche e creative realizzate nel rispetto dell’ambiente.
CASE DI BOTTIGLIE DI PLASTICA IN NIGERIA
Per proteggere l’ambiente e risolvere la carenza di alloggi, in Nigeria hanno iniziato a costruire case fatte di bottiglie di plastica. Con il nuovo materiale gli edifici sono più stabili di quelli realizzati in calcestruzzo, in grado di resistere a terremoti, incendi e persino proiettili. Quello che può sembrare «arte moderna» agli occhi dei più scettici, è invece un ambizioso progetto edilizio in realizzazione nel Paese dell’Africa occidentale. Con il materiale da costruzione decisamente non convenzionale un gruppo ambientalista vuole risolvere così due problemi in un colpo solo. Da un lato, le bottiglie di plastica che coprono le strade e intasano i canali delle popolose città vengono riciclate con la costruzione delle case. Allo stesso tempo, il progetto intende risolvere il grosso problema dell’abitazione. Ancora oggi sono infatti milioni i nigeriani senza un tetto.
A prima vista l’insolito edificio, con 58 metri quadrati di spazio e dotato di due camere da letto, cucina, patio, bagno e toilette, sembra una comune casetta. Tuttavia, al posto delle pietre sono state utilizzate bottiglie di plastica tappate, riempite con la sabbia, del peso di circa tre chili. Le bottiglie sono impilate in strati e legate tra di loro da un’intricata rete di corde. Fango e cemento completano l’opera e forniscono ulteriore sostegno. Dalle pareti intonacate sporgono poi i tappi di vari colori che danno a tutto l’insieme un aspetto davvero originale.
Secondo i dati forniti dal coordinatore del progetto, Yahaya Ahmad, le bottiglie riempite con la sabbia sono più stabili dei comuni blocchi di cemento. Insomma, la casa delle bottiglie non solo è ecologica, ma estremamente solida, fatta per durare negli anni e, grazie alla sabbia compatta, venti volte più resistente di una struttura di mattoni. Gli altri vantaggi: «L’edificio è a prova di fuoco, antiproiettile e antisismico», spiega Ahmad. Oltre a ciò, la costruzione di una casa di bottiglie è tre volte meno costosa che quella di una casa normale – l’equivalente di circa 10 mila euro. La sabbia funge poi da isolante termico. «All’interno regna una temperatura costante intorno ai 18 gradi, ideale per ripararsi dal sole tropicale».
La costruzione è iniziata a giugno. Per realizzarla sono servite circa 14 mila bottiglie di plastica, bottiglie che in Nigeria non sembrano davvero mancare. Molte arrivano dai tanti hotel, dagli uffici consolari e dai ristoranti vicini. La casa di bottiglie è stata concepita affinché non produca gas serra: è completamente alimentata da pannelli solari e da biogas. «La Nigeria ha un enorme problema di immondizia e di carenza energetica», ha detto l’ambientalista britannica Katrin Macmillan, «e questo progetto è un piccolo passo nella giusta direzione».
Secondo le stime degli esperti, la Nigeria (con una popolazione che supera i 160 milioni), produce ogni giorno una montagna spazzatura di tre milioni di bottiglie di plastica. Allo stesso tempo nel vasto Paese mancano circa 16 milioni di abitazioni, la cui costruzione costerebbe l’equivalente di 226 miliardi di euro, ha calcolato la nigeriana Federal Mortgage Bank.
(Elmar Burchia, corriere)
I PANNOLINI DIVENTANO MOBILI E TEGOLE
Il progetto pilota trasforma questi rifiuti in oggetti da arredo. 500 mila pannolini responsabili di 22 mila tonnellate di C02. Fuori dalle case di Scozia da qualche settimana sono comparsi nuovi contenitori dell’immondizia: raccolgono esclusivamente pannolini usa e getta sporchi, il tipico oggetto da buttare su cui cala l’ombra del dubbio nel differenziare. Si tratta di umido? Indifferenziato? O cos’altro? Per questo motivo, una società scozzese ha appena lanciato il suo programma pilota di sei settimane che terminerà a fine luglio. I pannolini raccolti fuori dalle case di 4 aree urbane scozzesi verranno poi riciclati e trasformati, come già successo in passato in un progetto analogo inglese, in tegole per i tetti di casa, ma anche in altri oggetti come panchine per i giardinetti, mobili da esterno, cartoni.
I DATI – Secondo i calcoli del Defra, il ministero inglese per l’Ambiente, ogni giorno un bimbo consuma (in media) 4,16 pannolini, per un totale di 4500 (ma si arriva anche a 6mila) nella sua vita e il 90 per cento dei piccoli in età da panno utilizza le versioni usa e getta (e non le eco-alternative lavabili). L’associazione italiana dei genitori che usano i lavabili, Nonsolociripà, spiega meglio: gli usa e getta compongono il 20 per cento dei rifiuti indifferenziati totali arrivati nelle discariche e impiegano dai 200 ai 500 anni a biodegradarsi. Nella sola Scozia, dove il progetto è partito, l’ente che ha lanciato l’idea, Zero Waste Scotland, ha calcolato che ogni anno vengono gettati 160 milioni di panni sporchi.
IL PROGETTO – Per questo motivo, 4 contee hanno aderito al progetto e 36mila famiglie per sei settimane forniranno il materiale da riciclo: potranno depositare gli usa e getta negli appositi contenitori distribuiti per le vie dei loro paesi o recarsi ai centri di raccolta di zona. I loro pannolini verranno poi consegnati a un nuovo impianto specializzato nel riciclo, per essere trasformati in materiali alla base di alcuni oggetti di uso comune, dalle seggiole da giardino alle tegole per i tetti. Se il progetto andrà a buon fine e le famiglie scozzesi risponderanno positivamente, i comuni interessati continueranno con la raccolta differenziata, allargandola poi in futuro anche ai tamponi e pannolini per signora e a quelli per adulti.
I PRECURSORI – Sempre in Gran Bretagna già lo scorso anno era stato lanciato un progetto simile, quando fu inaugurato il primo impianto di riciclaggio dei pannolini usati nel West Bromwich, nell’area di Birmingham, grazie a una collaborazione anglo-canadese con l’intento di trasformare in nuovi materiali (anche in questo caso si parlò di tegole) circa 500mila pannolini l’anno, raccogliendoli presso asili e ospedali, e salvare l’atmosfera da circa 22mila tonnellate di Co2. La società canadese che ha costruito il primo impianto inglese opera già con successo nello stesso campo in Canada, California e Olanda mentre anche in Francia Suez Environment sta studiando da anni come riciclare i monouso. In particolare, la società francese cerca di raggiungere un triplice obiettivo con questo tipo di riciclo: produrre nuova energia dalla parte di rifiuto organico, riusare la plastica isolata all’interno dei pannolini per fabbricare nuovi oggetti, produrre concime con l’ulteriore parte organica avanzata.
(Eva Perasso,corriere)
“Skyscraper”, Design Ecologico
Lo studio KCA ha utilizzato 5 tonnellate di rifiuti di plastica prelevati dall’Oceano Pacifico per costruire una balena di 4 piani, parte della Triennale di Bruges del 2018. Soprannominato “Skyscraper”, il lavoro è “un ricordo delle 150.000.000 tonnellate di rifiuti di plastica che ancora nuotano nelle nostre acque”. Studio KCA ha lavorato con l’Hawaii Wildlife Fund e il Surfrider Foundation Kaui Chapter per raccogliere i rifiuti usati.
E se invece di buttare via le matite quando diventano troppo corte,
fosse possibile trasformarle in fiori, erbe o verdure?
La matita, strumento essenziale e semplicissimo, rivisitato da designer e case produttrici in mille forme, si trasforma in chiave green e diventa generatrice di vita. Sprout è una matita da usare finché non diventa così corta da non poterci più scrivere e non resta altro da fare se non piantarla nella terra. Una matita dalle due vite e dalla doppia utilità. Forse l’ispirazione è sorta guardando schizzi degli scienziati del passato, come Darwin, che illustrò l’attecchimento di una massa di polline sulla punta di una matita, a testimoniare la consistenza naturale dei materiali che compongono questi storici strumenti di scrittura.
Sprout è una matita realizzata in legno di cedro, con all’estremità una capsula biodegradabile contenente dei semi che si attivano a contatto con l’acqua. Quando diventa troppo corta per essere utilizzata, bastapianta la matita in un vaso e assicurarle luce ed acqua: dopo qualche settimana nasceranno i primi germogli. La matita Sprout è disponibile in diverse varianti di piante aromatiche, ortaggi e fiori: Aneto, Basilico, Coriandolo, Menta, Peperone, Pomodoro ciliegino, Salvia, Timo, Calendula e Non ti scordar di me.
Opere Green